In ogni guerra mascherata da missione di pace o attacco sfrontato non vi saranno mai vincitori o vinti, ma solo odio, distruzione e desolazione che alimenteranno ancora più rancore ed inimicizia.
C’è un velo più spesso di preoccupazione, poiché dopo 80 anni in Europa si sente più vicino il rumore assordante delle bombe, documentate da inviati speciali e testate giornalistiche.
A pensarci bene, fino a pochi mesi fa ad un lembo di mare da noi si combattevano e si affrontano altre guerre, in Libia, in Tunisia e negli altri paesi del mediterraneo, lasciando passare tutto sotto traccia.
Come del resto, nulla viene detto circa gli abusi ed i soprusi che quotidianamente intere popolazioni di altre parti del mondo subisco, oppure la carneficina giornaliera del mediterraneo, definito dai più, il più grande cimitero del mondo.
Il problema non è solo dire e documentare ciò che accade, ma cambiare rotta di ciò che succede, partendo dai nostri comportamenti, spegnendo la guerra che ognuno di noi possiede nel proprio cuore, per credere e costruire un mondo abitato da persone migliori.