Hai mai immaginato cosa può pensare un cane che si vede negare l’ingresso in spiaggia perché sporca?
Qualche anno fa ho compreso il disgusto della mia cagnolina Stella al termine di una giornata in spiaggia.
Osservavo l’incredulità dai suoi occhi per tutto ciò che “l’essere umano civile” ha lasciato sulla sabbia. Rifiuti di ogni genere, bottiglie di plastica, cibo avanzato, cartacce sparse.
Credo che in quel cervello nascosto da lunghe orecchie sia balenata l’idee che dovrebbe essere introdotta, sin dalle scuole infantili, l’acquisizione della patente di educazione civica, compreso l’esame di rimozione di ogni tipo di rifiuto, anche gli escrementi animali.
Qualche secondo più tardi, mi fissa per un istante scuotendo la testa rassegnata, comunicandomi che se le stesse persone fossero trasportate su di un’altra spiaggia di un’altra Regione geografica, questo scempio, molto probabilmente non si sarebbe verificato.
Concludendo il suo “ragionamento animale” abbaia: non occorrono proibizioni per il rispetto dei luoghi, ma solo una buona dose di senso civico, educazione e servizi pubblici efficienti.
Appresa la lezione, esclamai: Gli animali non hanno tutti i torti a definirci bestie patentate.