Ammettiamolo. Ci sono momenti in cui vorremmo allontanarci da tutto, trasferendoci nella nostra isola privata.
È un desiderio che confessiamo a noi stessi sotto la doccia, ad un amico davanti ad un caffè o alla propria amata sdraiati sul letto.
Le ragioni? Eccesso di stress da prestazione, depressione, insoddisfazione sociale, sopraffazione di interessi, diffusa negatività di pensiero
Tanti, troppi attendono i fatidici 15 giorni di ferie per credere di sentirsi liberi, evadendo da quella gabbia costruita, mattone dopo mattone, per tutto l’anno.
Scappare non è mai stata una soluzione valida.
Quindi, bisognerebbe ricordarsi ogni giorno che quel momento vissuto non tornerà più, occorrerebbe comprendere a pieno che i conducenti dell’unica vita concessa siamo noi, sarebbe necessario approcciarsi all’occasioni giornaliere in modo positivo e senza aspettative future.
Del resto, la nostra isola privata la deteniamo in noi, basta solo ararla, coltivarla e raccoglierla quotidianamente.
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