Se il legislatore introducesse la patente genitoriale, quante coppie rischierebbero di essere bocciate?
Per rispondere a questa domanda, non bisogna guardare i notiziari, basta solo osservare ciò che ci circonda e tirare le somme.
Senza entrare troppo nel merito, ma soffermarci al margine del davanzale del rapporto coniugale, ci rendiamo conto che in molte coppie vige una competizione commerciale volta all’acquisto affettivo della prole.
Sotto la spinta propulsiva del “rapporto amicale” genitore-figli, è andato via via modificandosi anche il lessico utilizzato nei brevi ed insignificanti messaggi istaurati a mezzo whasapp, serrando invece la bocca all’interno delle mura di casa, viste sempre più come un ostacolo alla tanta acclarata libertà di fare ciò che si vuole.
Così, nel nome della modernità, si sta perdendo quella norma non scritta dell’educazione che i genitori devono trasmettere ai figli, legge essenziale per creare le condizioni di una società migliore rispetto all’odierna giungla.