È luogo comune sentire esclamare che i politici sono tutti uguali, ovviamente nel senso più dispregiativo del significato.
Questo concetto viene espresso soprattutto, in maniera più preoccupante, dalla fascia di età giovanile che va dai diciottenni sino ai trentacinquenni.
Il motivo? Assenza di meritocrazia professionale e lavorativa, grande uso dello strumento della raccomandazione per raggiungere qualsiasi posto di lavoro, richiesta di favore in cambio di voti, e via dicendo.
Nessuno nega la piaga che assilla questa società, periodo storico di grande trasformazione economico/sociale, ma, ma in tanti, in troppi, preferiscono sdegnarsi anziché indignarsi.
Lo sdegno è quella reazione di disprezzo che ammutolisce le persone e le rende impassibili. L’indignazione è quel sentimento che sveglia le coscienze e le fa ribellare da tutto ciò che non funziona, creando alternative ed aggregando altri indignati.
È così che si crea una comunità pensante che si ribella al solito gioco della politica al ribasso, al vittimismo ed al paternalismo cavalcato da finti moralisti, oltre a chi ha appoggiato e contributo a creare una spaccatura in due tronconi della città, formando così una guerra tra “buoni e cattivi”.
Questa comunità pensante dovrà unire le forze discutendo su temi semplici e di concreta attuazione, creando soprattutto un progetto capace di rispondere alle esigenze dei cittadini, eliminando ogni forma di arroganza e narcisismo che per troppi anni ha riecheggiato tra le strade,
A chi crede che tutto ciò è impossibile ed è solo utopia, beh la risposta può essere che: dopo la pioggia, i funghi appaiano sulla superficie della terra come dal nulla. La forza delle idee e la visione chiara e rispettosa dei cittadine della comunità potranno favorire questa meritata rinascita.