Grandi menti parlano di idee, menti mediocri parlano di fatti, menti piccole parlano di persone.
Partendo da questo assunto di Eleanor Roosevelt, è sulla bocca dei tanti “politicanti” della nostra città la famosa frase “politica del fare”.
Il verbo fare è inteso come agire, contrariamente al verbo pensare che presuppone: discutere, valutare ed attuare.
Orbene, negli ultimi anni si è abbandonata l’idea di parlare di politica, discutendo, confrontando le varie visioni di un modello di città basato sulla programmazione duratura di interventi rivolti alla crescita, benessere e salvaguardia dei luoghi, per lasciare spazio al concetto del fare connesso al personalismo e strettamente legato all’apparenza.
I risultati disastrosi sono sotto gli occhi di tutti, sia per la frettolosità dei pochissimi interventi rilevatesi scadenti ed inconcludenti, sia per l’assenza di programmazione ed individualismo sfrenato che ha determinato il disinteressamento del cittadino alla politica.
Viviamo ormai in una città che non solo ha toccato il fondo ma continua a raschiare il terreno, facendo emergere la piccolezza delle menti che continuano a parlare di persone, invece che, lasciare spazio a chi concentrandosi sulle idee, propone di discutere, programmare e risollevare le sorti di una città che è stata tra le più importanti del Sud Italia.
Non è più tempo di scegliere “o bere o affogare”, ora è il momento di nuotare!