L’uomo in più

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Nel monologo del film “L’uomo in più” di Paolo Sorrentino, uno strepitoso Tony Servillo ripercorre la vita di Tony Pisapia, concludendo con una frase che racchiude l’essenza del personaggio: “io ho sempre amato la libertà, io sono un uomo libero”.

Partendo da questa affermazione, è lecito chiedersi: chi è un uomo libero?

L’uomo libero è colui che è padrone delle proprie azioni, chi le sa indirizzare, gestire, controllare, chi è coerente con il proprio pensiero, chi rispetta, chi è capace di fare scelte utili e coraggiose, chi è in grado di fare autovalutazioni, è colui in grado di esprimere giudizi costruttivi per sé e per gli altri.

La libertà quindi diventa un crocevia tra coscienza ed intelligenza, pertanto va insegnata, fatta conoscere ed alimentata. La libertà, dunque, è il modo di vedere e di vivere il mondo.

L’uomo libero, quindi, per emergere non ha bisogno di sotterfugi e scorciatoie, dato che punta decisamente al bene comune, senza subordinare il suo pensiero alla demagogia.(leggi anche La Transumanza)

Questo è la tipologia di uomo che occorre alla Politica, colui che all’interno di un gruppo esprime, senza remore nè timori, la propria idea visionaria della città.

Invece, ancora una volta, ci troviamo dinanzi ad uomini che credono di essere liberi, ma in realtà sono schiavi, prigionieri di idee o strategie che altri hanno abilmente creato per loro. (leggi anche Mentore e padrone)

A cosa ci porterà tutto questo? Cosa possiamo fare per evitare di subire questa schiavitù?
Riflettiamoci!!!

Continua…

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