Chiusura per incolumità pubblica Piazza Principe di Napoli di Marcianise, questo titolo sarebbe sensazionale ritrovarlo sul giornale di domani mattina in edicola.
Possibile evento
Senza procurare allarmismi, questo è solo il titolo a taglio alto, frutto della fantasia dello scrittore, il quale facendo navigare la mente, ha immaginato le possibili conseguenze fisiche ai danni di un bambino a seguito di una brutta caduta dall’unica giostra superstite nella locale Piazza Principe di Napoli.
il fatto
Orbene, proviamo a descrivere la scena.
Marcianise: bambino di tre anni cade da un’altezza di due metri a causa della mancata protezione del pannello di sicurezza dello scivolo.
prognosi
Trasportato in ospedale, versa in condizioni preoccupanti, i medici tengono riservata la prognosi.
indagini
Dai primi accertamenti risulterebbe che la giostra non rispetterebbe le basilari norma di sicurezza, poiché sprovvista di pannello di protezione e delle indicazione d’uso.
Sul posto indagano gli agenti della polizia municipale, che ironia della sorte, si trovano a pochi metri dalla tragedia.
pericolosità ed abbandono
Senza fare troppi giri di parole e prima che la notizia immaginata diventi realtà, è bene segnalare per l’ennesima volta (clicca e leggi Giostrine Killer) lo stato di pericolosità e di abbandono in cui versano le giostrine per infanti di Piazza Principe di Napoli e non solo.
domande
A questo punto ci si chiede se è possibile che tra tanti selfie e “quotidiani slogan elettorali” degli eletti pro tempore, nessuno si sia accorto di un verosimile dramma che potrebbe consumarsi difronte al drappello della Polizia Municipale ed a pochi metri dal Municipio?
È incredibile che un luogo pubblico dedicato ai bambini, potrebbe trasformarsi in una trappola micidiale per i frequentatori!
È inimmaginabile tenere questo (come tanti altri) luoghi in queste condizioni, lasciato nello stato di abbandono più totale.
Provvedimenti urgenti
Pertanto, prima di proporre estemporanee e “fantascientifici” percorsi sicuri per i bambini, che per tali servirebbe una progettazione ed attuazione di un piano urbanistico-educativo che comprenderebbe lo stravolgimento totale della viabilità, sostituzione dell’illuminazione pubblica, corsi e giornate dedicate alla sensibilizzazione dell’educazione stradale, costruzione di marciapiedi a norma, strutture sportive e di intrattenimento e via discorrendo.
Oppure attribuirsi il “merito” del rifacimento di alcune arterie stradali, (atto estremamente doveroso per lo stato pietoso in cui versano in totale spregio della sicurezza ed agibilità dei luoghi), occorrerebbe partire dalle risoluzioni di semplice, rapida ed urgenti problemi, per la tutela della salute pubblica, soprattutto dei bambini.
Del resto, una città che non tutela i bambini sarà destinata nel giro di qualche anno alla desertificazione umana.