Secondo voi, è possibile definire una casa pulita senza togliere la polvere da sotto al tappeto e sulle suppellettili?
Secondo voi, ha senso ampliare la propria abitazione se l’unità familiare diminuisce?
A rigor di logica, rispondendo negativamente a queste due semplici domande, è facile dedurre che questa “grande e straordinaria conquista”, di qualche giorno orsono, l’approvazione del Puc, tanto memorabile non è.
sobrietà ed umiltà
Intanto una maggiore sobrietà non farebbe male: si tratta di un’operazione che ha avuto una gestazione ventennale e che ha coinvolto tante amministrazioni.
Può l’Ufficiale d’anagrafe del Comune dire che il bambino è suo solo perché è lui a trascriverlo nel registro della popolazione del Comune?
scusate il ritardo
Non oso assolutamente pretendere il principio di “non appagamento” di morotea memoria (mi rendo conto viviamo in un altro mondo, in un’altra dimensione), quantomeno sarebbe stato opportuno esordire ed anticipare il trionfalismo con uno “scusate e perdonate il ritardo” rivolto ai cittadini.
ma l’ordinario?
Ci si vanta dello “straordinario”, ma quando si metterà mano all’”ordinario”?: l’incuria degli spazi verdi ed delle aree intrattenimento per bambini (clicca e leggi Chiusura per incolumità pubblica ),
le strade ridotte a colabrodo percorribili ormai solo con mezzi cingolati, la mancata manutenzione ordinaria delle caditoie (clicca e leggi Blatte sfrattate), fontane chiuse da un pezzo, l’aspetto spettrale dell’area industriale ridotta ad un numero crescente di capannoni sventrati, centri sportivi (vedi piscina comunale) lasciati marcire come mele al sole, la dismissione annosa della biblioteca e via discorrendo.
Detto questo, chiarisco che la mia non è una critica cieca nei confronti dell’approvazione del Puc, ma più specificamente un punto di vista fattuale dello stato in cui versa la città.