Sono lontani i tempi dove le persone si fermavano a ragionare dinanzi ad una problematica o ad una scelta.
Oggi, nel nome della mancanza di tempo si delega tutto alla tecnologia, allo strumento che permette di raggiungere un luogo o effettuare una scelta senza dover sforzare la mente, inaridendo così le emozioni.
È l’era della comodità e del non riflettere, affidando ai pochi le scelte dei propri punti di vista sulle questioni di ogni genere.
Così accade che per raggiungere un luogo conosciuto si inserisce il navigatore per non perdersi, oppure per non essere fuori dal coro, si evita di riflettere per non sentirsi una pecora nera in mezzo ad un gregge bianco.
Tutto ciò ha un prezzo, ovvero la libertà nella sua interezza, che viene assuefatta dall’abitudine e dalla paura di perdersi evitando così la scoperta di nuovi luoghi, oppure alimentando la pigrizia del ragionamento, stanando di fatto la possibilità di comprendere il proprio punto di vista su ogni scelta da compiere.
Spero che un bel giorno le persone si sveglino da questa apatia e si riapproprino delle proprie volontà, ricominciando ad essere animali pensanti e non burattini nelle mani dei potenti.