Nel 1978 a seguito dell’emanazione della legge n.833 veniva introdotta la figura del medico di medicina generale con il compito di curare la persona in ambito extra-ospedaliero, indipendentemente dalla situazione economica del paziente.
Tra il medico di base e l’ASL vige un contratto di convenzione, ove l’azienda sanitaria locale ha il compito di organizzare, coordinare e curare la tenuta degli elenchi dei medici di base e dei rispettivi numeri di pazienti, oltre che conoscere l’età pensionabile dei camici bianchi.
Orbene, in caso di pensionamento del medico di base è compito dell’ASL individuare il sostituto, garantendo la continuazione e l’erogazione del servizio pubblico sanitario.
Sembra che a Marcianise questo diritto non viene garantito a circa 6000 persone, i quali sono sprovvisti di medico di base causato dal mancato ricambio generazionale dei professionisti.
Tutto ciò è inaccettabile in uno stato di diritto, come in egual modo, risulta intollerabile l’assenza assordante degli operatori sanitari locali nei confronti delle persone contagiate dal covid che attendono inesorabilmente una telefonata per essere sottoposti a tampone molecolare.
Nel caos più totale, la politica a vari livelli e gradi non ascolta l’urlo straziante di tanti anziani e non, che in balia degli eventi, brancolano nel buio della burocrazia dell’istituzioni.