È da qualche anno che in Italia, nel mese di novembre, ascolti sino alla nausea il termine Black Friday.
Le masse corrono solitamente verso i centri commerciali per acquistare da multinazionali l’oggetto scontato del 20-30%. Molti altri hanno smesso anche di correre, infatti, ordinano dal telefonino attraverso vari siti o applicazioni e-commerce.
Ma prima di correre ed ordinare merce, è dovuto sapere l’origine di questo evento? Ebbene, il “black Friday” tradizionalmente di origine americana, è quel venerdì così particolare che arriva all’indomani del giorno del Ringraziamento, festa che negli USA si celebra il quarto giovedì di novembre. In soldoni, sarebbe l’evento di aperture delle danze per gli acquisti di Natale.
Compreso le origini dell’evento, sorge spontanea una domanda: Ma c’è davvero bisogno di queste americanate (non solo black Friday) per acquistare un prodotto con un po’ di sconto fasullo? Suvvia!!!
Credo fermamente che se le persone acquistassero i prodotti dai negozianti locali, creerebbero involontariamente due benefici: la città sarebbe più ricca e lavorativamente occupata; lo sconto del 30% anche del 40% verrebbe applicato dal negoziante indipendentemente dal periodo dell’anno, in virtù del rapporto umano e confidenziale instauratosi tra le parti.
Prima di arricchire le multinazionali che schiavizzano e ricattano i lavoratori, curiamo i rapporti umani con i nostri compaesani, poiché solo con loro potremmo scambiare quattro chiacchiere tra un acquisto ed un caffè.