Tutti dovrebbero essere liberi e padroni del proprio tempo.
C’era un vecchia canzone dei Litfiba dal titolo: Prendi in mano i tuoi anni, il cui testo è un inno alla riscossa della propria vita, degli anni che inesorabilmente corrono, del tempo di prendere le decisioni (anche dolorose) che il quotidiano ci pone dinanzi e che sono fondamentali per la nostra persona.
Intanto, molto spesso però, ti ritrovi ad ascoltare storie di presunti inganni, interposte persone che decidono per gli interessati, o ancora peggio, persone intrappolate in situazioni, che solo a raccontarle, fanno venire il magone alla gola.
Tutto ciò è frutto di un tempo che si decide di non vivere, di starsene fuori dalla scena, di consentire agli altri di governare la propria vita.
Ti fermi e cerchi di trovare una spiegazione al rifiuto di governare l’epoca concessa. Dopo mille giri di pensieri arrivi alla conclusione che: il tempo di ognuno è l’ossigeno della propria anima, chi rinuncia a viverlo non potrà amarsi ed amare, non sarà in grado di apprezzare ciò che gli è stato donato, ovvero l’epoca di vivere!
Concludo affermando che: è più semplice delegare che decidere, ma tutto ciò ha un prezzo: l’infelicità ed i rimorsi!