Scappati di casa

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Scappati di casa con rientro alle ore 14:15 del mese di maggio, potrebbe essere il titolo di una commedia Vanziniana stile cinepanettone.

La trama racconta che i protagonisti, ormai adulti e vaccinati, decidono di liberarsi dalle grinfie del padre-patrone per acquistare la piena libertà ed autonomia decisionale.

Girovagando per il centro cittadino, incontrano casualmente la contessa ed il marito, i due con l’intento di conquistare la fiducia dei fuggiaschi si rendono subito disponibili a concedere piena ospitalità tra le proprie mura, promettendo ruoli suggestivi (clicca e leggi Mentore e padrone) e totale libertà all’interno della corte, assicurando anche che, mai e poi mai, avrebbero avuto contatti di appartenenza politica con quell’uomo burbero e dalle facili urla.

Convinti della bontà dei nobili, ma soprattutto, dallo sfarzo mostrato, i ragazzi cedono alle lusinghiere proposte e si mettono all’opera per formare affannosamente le liste elettorali da presentare per le votazioni cittadine che si sarebbero tenute a breve.

Chiusa la fase burocratica della presentazione dei candidati, gli scappati di casa, con stupore e sgomento, costatano che il padre-padrone siede indirettamente, grazie al proprio gruppo, tra le loro stesse fila.

A questo punto, i compaesani sostenitori attesero fiduciosi una reazione di protesta dei propri rappresentanti, quasi una manifestazione popolare con tanto di striscioni, fischietti e cori che avrebbero inneggiato al tradimento da parte dei nobili con contestuale ritirata della candidatura dei ragazzi beffeggiati.

Nulla di tutto ciò!!!

Gli scappati di casa, fingendo di non essere mai usciti dal nido e canticchiando le solite promesse (clicca e leggi Ei fu panettone ), si sono seduti allo stesso tavolo del padre-padrone, lo stesso personaggio che fino a qualche mese fa hanno criticato e giudicato per i comportamenti assunti ed i provvedimenti adottati in Consiglio Comunale.

Il film si concluderà con l’immagine di un bambino, che con il volto deluso e sconsolato, arrotola lentamente la bandiera con soprascritto: “Ciao, Coerenza, Ciao”.

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